alebegoli

pensieri, letture, allegrie e sconforti di una che fa le cose con passione

brevi note a margine di Parma 2.0

Oggi pomeriggio ho partecipato a un evento organizzato dall’Unione Industriali di Parma, su Enterprise 2.0 e Social Media Marketing. Sala piena (con saletta laterale per i ritardatari), nomi sicuramente molto validi sul palco: Massarotto, Camisani Calzolari, Zamperini, Quintarelli, Pepe Moder, Jacona, Grimaldi, Pallera..

Incredibile comunque vedere che, su quasi 20 persone invitate in qualità di esperti, non ci fosse neppure una donna. Una su 20, capite? In Italia non esiste una sola donna che si occupi di Social Media Marketing o di Enterprise 2.0 con competenze tali da essere considerata invitabile? O piuttosto ci sono ancora ambienti in cui la cooptazione fra simili genera un’automatica selezione per sesso?

Altra nota: non è realistico pensare di far parlare così tante persone in un pomeriggio, senza neppure dieci minuti di pausa per riossigenare il cervello e sgranchire le gambe. Verso la fine della giornata, il grado di cottura del pubblico era esagerato, e ciascuno dei concetti espressi dal palco era stato ripetuto da almeno due (quando non tre) relatori. Non sarebbe stato meglio ridurre il numero, o quantomeno coordinare gli interventi in modo da renderli più brevi e meno ripetitivi?

Degno di nota il saluto di apertura dei lavori da parte del direttore generale dell’Unione Industriali, Cesare Azzali; ve lo riassumo: “Io sono ottocentesco, e questo genere di fenomeni mi è completamente estraneo. Mi rendo però conto che ormai il mondo va in questa direzione, e se il mondo va da una parte, tu impresa non puoi andare da un’altra. Se la tendenza è che ci siano sempre piu coglioni [ndr, il termine “coglioni” non me lo sono inventato, l’ha pronunciato veramente], toccherà prenderne atto, e regolarsi di conseguenza. Ovviamente noi industriali veniamo da una cultura diversa, in cui conta il fare, non il fingere di fare propagandando il lavoro di altri. Però, visto che questo tipo di realtà è ormai imperante, speriamo almeno di poterci avvalere di professionisti decenti, e non di venditori di tappeti. Do quindi la parola agli illustri relatori..” Ciò detto, l’imponente direttore ha atteso che il primo relatore prendesse la parola, ed è scomparso per sempre dalla sala.

Quando si dice un caloroso benvenuto 😀

Post-scriptum: sono molto contenta di aver finalmente conosciuto di persona Barbara-Woman 🙂

Post-post-scriptum: per chi volesse sentire con le sue orecchie l’intervento di Azzali, c’è la registrazione dello streaming; riascoltandolo, noterete che il mio sunto non è stato proprio una trascrizione letterale, ma il senso c’è tutto.

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16 pensieri su “brevi note a margine di Parma 2.0

  1. Notte cara ! Piacerissimo mio ! Si puoo dire incontro breve ma intenso, aspetto una prox occasione con meno relatori e piu’ pause caffe’ 😛 Grazie per aver riportato il discorso del Presidentone perche’, ti giuro, pensavo che il vino del pranzo mi stesse facendo sentire robe strane… che pena 🙂 Evvoiii venditori di tappeti… state attenti eh !!!!

  2. C’è una giornalista italoamericana che, a ogni programma di conferenza senza neanche una donna tra gli speaker, scrive una lettera ufficiale di protesta agli organizzatori. Qualche volta le rispondono. Ha un database pieno di lettere. Sarebbe bello farci qualcosa.

  3. Pensi che Azzali abbia la sua parte di ragione!

    bob

  4. Quando avevo visto il programma avevo pensato la stessa cosa: ma nemmeno una donna, possibile???
    Secondo la spiegazione più plausibile è quella che dai tu: “la cooptazione fra simili genera un’automatica selezione per sesso”. Ed è triste che sia così, in una paese sviluppato, nel 2010…

  5. @Roberto i venditori di tappeti ci sono dovunque, anche fra gli “industriali del fare”, se non altro perché ci sono prodotti (anche materiali e tangibilissimi) perfettamente inutili e che costituiscono solo uno spreco di risorse 🙂 Ho riportato il discorso proprio per mettere in evidenza come la cultura della classe dirigente italiana sia ferma al secolo scorso (se non a quello prima ancora)
    @Sara, @Paola: it’s a long way, ma non demordiamo.

  6. linda in ha detto:

    @Ale@Sara@Paola…It’s a long way…e mi spiace dirlo,ma non siamo in un paese sviluppato. Siamo nel 2010 solo anagraficamente,ma in realtà viviamo nell’800 e non solo per quello che riguarda l’emancipazione della donna e la sua considerazione, ma per un sacco di “buoni” motivi!
    cheers
    linda

  7. Quello che ha detto il Direttore Generale mi lascia esterrefatto. Tra le donne va citata Jane McConell, che è sicuramente molto più “guru” di tutti quelli che hanno partecipato (con tutto il rispetto)

  8. Dimentichi di dire che Azzali ha lasciato la sala con una pipa in bocca. L’ipotesi più accreditata è che stesse andando ad abbeverare il cocchio e far preparare il calesse…

  9. sbaglio o sono nate così le girl geek dinner?

  10. Pingback: Enterprise 2.0 e SMM @ Unione degli industriali di Parma – Il mio resoconto | Luca Sartoni

  11. frap1964 in ha detto:

    La “breve e sfumata introduzione al tema”, vista in streaming, è veramente molto ma molto divertente. 😀

  12. ilmondodigalatea in ha detto:

    Ammazza, però, con una introduzione del genere… 🙂

  13. cesare azzali in ha detto:

    Gentile dottoressa, ho letto con interesse i commenti alla mia breve introduzione all convegno dell altro giorno.La ringrazio della attenzione che ha voluto riservare alla mia “sfumata” introduzione. Nel merito 2 osservazioni: condivido la sua osservazione critica sulla mancanza di rappresentanza del latr metà del cielo..cercherò di capire se non ci siano esperte..se cosi fosse sarebbe ben strano ma se cosi non fosse sarà mia cura evitare altre “discriminazioni2 anche s ele assicuro involontarie. Sull osservazione per cui me ne sono andato subito non è stato per scortesia eo sconsiderazione se cosifosse non avrei fatto il convegno ma semplicemente perchè purtroppo avevo altri impegni..purtroppo meno leggeri e divertenti che curare cavallo e calesse .Nell auspicio di poterla conoscere la saluto con viva cordialità.

  14. Grazie dott. Azzali di aver lasciato qui il suo commento, apprezzo sinceramente la sua attenzione.

    Personalmente non ho interpretato il suo andarsene come una scortesia, ho immaginato anch’io che avesse altri impegni.

    Peraltro, occupandomi professionalmente di comunicazione e web da molti anni, se da una parte ho apprezzato il programma dell’incontro (questione sex-balance a parte), dall’altra non mi trovo d’accordo con il considerare rete, social network e conversazioni online come un “male necessario”: ritengo anzi che l’insieme di questi fenomeni porti con sè implicazioni di portata straordinaria, per l’innovazione e per la diffusione della conoscenza, e che le aziende che sanno “cavalcare questa rivoluzione” abbiano enormi opportunità.

    Da un certo punto di vista la sua introduzione era perfetta, perché dava immediatamente il polso dell’opinione che molti hanno della comunicazione web; mi dispiace infatti che alcuni dei relatori, arrivati un po’ in ritardo o occupati a sistemare la propria presentazione, non l’abbiano ascoltata, perché a mio parere sarebbe valso la pena riallacciarsi alle opinioni che lei ha espresso: in fondo è dal confronto di punti di vista (anche radicalmente) diversi che possono nascere idee nuove.

    Capiterà senz’altro l’occasione di conoscerci di persona, ne sono certa; riguardo alla “componente femminile” dell’expertise Internet in Italia, i primi nomi che mi vengono alla mente sono Mafe de Baggis (community e social media), Paola Bonomo (online business unit del Sole24ore), Sofia Postai (usabilità e webdesign), ma ce ne sono moltissime altre; come spesso capita, la sproporzione di rappresentanza viene notata più dalle escluse che dagli inclusi, ma sono certa che al prossimo evento rimedierete a questa disattenzione.

  15. Pingback: Italoblog, aziende e web: perchè il web non è cosa da poco : www.italoblog.it

  16. Pingback: Live-twit in prima pagina – @limprenditore all’#assise di Confindustria | Alessandra Farabegoli

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