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Un paio di settimane fa ho raccontato l’assurda vicenda che stiamo vivendo per aver deciso di pagare a una nostra collaboratrice a progetto in maternità un’integrazione dell’80% riconosciuto dall’INPS.
Nonostante le richieste di chiarimento e le varie azioni intraprese di comune accordo coi nostri consulenti del lavoro, gli uffici “gestione separata” e “prestazioni di maternità” dell’INPS di Ravenna non si sono ancora messi d’accordo fra loro su quale sia la strada che possiamo percorrere per arrivare a una soluzione.
Cioè: abbiamo evidentemente agito “fuori norma”, ma a quanto pare non esiste un modo per loro accettabile di ricondurci a una situazione regolare e riconoscere l’evidente fatto che la diretta interessata ha avuto un figlio a metà luglio, e quindi attualmente è a casa in maternità. Qualunque cosa facciamo, l’INPS di Ravenna sembra decisa a riavere indietro i soldi già pagati alla collaboratrice, a non erogarle nessun altro assegno di maternità, e a tenersi peraltro ben stretti i contributi che noi abbiamo fin qui regolarmente versato.
Al momento abbiamo interpellato direttamente la responsabile nazionale della “gestione separata”. Pare comunque che il nostro caso sia al momento unico.
Sono sbattezzata.