e tu cosa stavi facendo?
Tutti gli americani di una certa età dicono di ricordarsi dov’erano e cosa facevano quando Kennedy è stato assassinato a Dallas. Tranne uno: Kennedy.
(Tullio Avoledo, Lo stato dell’Unione)
L’11 settembre mattina io e Paolo stavamo lavorando come castorini; all’epoca eravamo parcheggiati a casa dei suoi in attesa dell’appartamento nuovo, accampati in tavernetta, e si era alla viglia della costituzione di Wafer, quindi nel mezzo di mille casini e lavori accavallati l’uno all’altro.
Ricordo che, mentre stavo scrivendo, ha telefonato Sandro di Tuttifrutti e mi ha detto “tu non ci crederai, non sto scherzando, un aereo si è schiantato contro le Torri Gemelle a New York, e dopo dieci minuti ne è arrivato un secondo e ha fatto lo stesso.
Abbiamo acceso la TV, e siamo rimasti ipnotizzati a guardare. Mi ricordo che quel weekend volevo andare al SANA, ma, dopo aver perso due giorni incollata alla TV, avevamo tanta di quella roba da fare che siamo stati a casa a lavorare.
Ci incontravamo con gli altri e, qualunque cosa importante avessimo da dirci, iniziavamo con “certo che parlarne in questi giorni…”. Ho avuto paura della guerra.